Quello della musica è un mondo straordinario: una delle forme d’arte che più riesce a coinvolgere grandi e piccoli all’insegna di una esperienza della bellezza che ci prende ogniqualvolta ascoltiamo un brano di nostro gradimento o assistiamo alla performance di un cantante, musicista o autore di talento. Dall’antichità ai nostri giorni, pur nel variare di mode, gusti e stili, la musica ha sempre accompagnato l’umanità nel suo desiderio di elevazione, di condivisione, di festa, ma anche nei momenti dolorosi, regalando consolazione, speranza, energie nuove. Per questo su di essa si sono interrogati intellettuali e filosofi, mentre ai giorni nostri i mass e social media hanno facilitato enormemente la sua diffusione presso ogni età e condizione, non sempre però migliorando la qualità dell’ascolto, specie fra i più giovani. Per questo è importante un’introduzione alla musica, che consenta ai ragazzi di acquisire consapevolezza, imparando a motivare le proprie scelte di ascolto, a riconoscere le caratteristiche di un brano musicale, a saper collocare un celebre musicista o cantautore nel suo contesto storico e stilistico. Ebbene, Lamiagenda 2024-2025 vuole proprio aiutare i più giovani ad entrare nei misteri del pianeta-musica, ripercorrendone rapidamente l’evoluzione dall’antichità ai giorni nostri, e viaggiando fra i suoi generi più noti, seguendo un approccio storico. Incominceremo dalla musica classica, di cui conosceremo le caratteristiche, alcuni fra i principali protagonisti, e le forme in cui si esprime. Passeremo poi dal jazz al blues, dal folk al rock, dal pop al rap, dalla musica per film o da ballo a quella elettronica. Ci soffermeremo in particolare sulla forma-canzone, che ha avuto grande sviluppo con l’avvento della società di massa nel ’900, e in particolare nella seconda metà del secolo, segnando cultura e immaginario collettivo, da Parigi a Napoli, da Londra a Rio de Janeiro, da New York a Milano, fino a Seul col suo k-pop. Approfondiremo la canzone italiana, nota in tutto il mondo, analizzando la sua origine operistica e il suo grande boom negli anni ’60 del ’900, conosceremo i cantautori e i grandi interpreti, con particolare attenzione alle straordinarie voci femminili del nostro Paese, per incontrare poi le nuove tendenze e i teen idol di oggi. Una parola chiave che impareremo a conoscere sarà pop, come contrazione di popular, termine spesso associato a culture, che nel mondo anglosassone designa quella cultura – e di riflesso quella musica – che, prodotta grazie ai mezzi dell’industria, si rivolge alle masse come principali referenti, e riguarda l’intero immaginario della civiltà contemporanea, non solo musica, quindi, ma anche arte visiva, cinema, televisione, social, giornali, fumetti, videogame, web, ecc. In questo percorso conosceremo anche quali sono le caratteristiche della musica (per cui la distinguiamo da un semplice rumore), i principali strumenti, la tecnologia indispensabile alla sua registrazione e diffusione, i supporti attraverso cui la ascoltiamo, le novità apportate dalla rivoluzione digitale che ha radicalmente cambiato il nostro modo di fruire della musica stessa. Alla fine del percorso, lo studente dovrebbe riuscire ad apprezzare ancora di più la musica che già ascolta, allargare il proprio campo d’ascolto a nuovi generi che lo arricchiranno di nuove emozioni, ma soprattutto sapersi orientare con più consapevolezza in quello straordinario pianeta che è la musica, rendendo ragione delle proprie scelte musicali e incominciando a comprendere anche quelle degli altri. Per questo accompagneremo ogni sezione con l’indicazione di alcuni suggerimenti selezionati per l’ascolto personale. A guidarci nel nostro viaggio dentro il pianeta-musica sarà anche quest’anno Claudio Sottocornola, definito dalla stampa il “filosofo del pop” per le sue ricerche e lezioni-concerto nell’ambito della musica contemporanea, già docente di Filosofia e Storia nei licei e di Storia della canzone e dello spettacolo alla Terza Università di Bergamo. Il titolo scelto per Lamiagenda 2024-2025 è tratto dalla sigla televisiva di Canzonissima ’70 – interpretata dalla più grande show-girl italiana, Raffaella Carrà –, in omaggio alla grande popular culture che ha regalato all’Italia tanta buona musica amata in tutto il mondo: allora, buon anno scolastico a tutti con “Ma che musica maestro!”.